Martedì 4 dicembre alle ore 17, in Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona (via Leoncino, 6)
Presentazione del volume
di Andrea Brugnoli
con una prefazione di Giuliano Volpe
Gianni Bussinelli Editore
Martedì 4 dicembre alle ore 17,
in Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona
(via Leoncino, 6)
Programma
Indirizzi di saluto di Claudio Carcereri De Prati, presidente dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona
Introduzione di Mario Pezzotti, ordinario di Genetica agraria e prorettore dell’Università di Verona
Giulio Zavatta, professore incaricato di Storia dell’architettura all’Università Cà Foscari, dialogherà con l’autore.
A seguire, un aperitivo offerto dal Consorzio Tutela Soave e Recioto di Soave.
Verona illustrata a tavola
L’opera è un’agile narrazione, ricca di rimandi e di curiosità, ampiamente illustrata da opere dell’arte veronese, dall’antico al contemporaneo, che si propone di offrire alcune risposte a un cruciale quesito: esiste, di fatto, una peculiarità veronese nelle varie produzioni agroalimentari e nelle diverse cucine locali? E, se c’è, quali sarebbero i suoi elementi costitutivi e quando si sarebbe formata?
Attraverso i risultati di una rigorosa ricerca storica, condotta esclusivamente attraverso le fonti, in 35 capitoli suddivisi tra quattro grandi aree (pane, companatico, frutta e dolci, vino e bevande) vengono illustrate le vicende di quanto oggi sia ritenuta “tradizione” (o di quanto possa essere stata) nel campo delle produzioni agricole, della cultura alimentare e delle pratiche culinarie di questa città e del suo territorio. Piú che pretendere di dire cosa sia o non sia oggi “tradizione”, l’autore cerca di dare un contributo per guardare consapevolmente a Verona e al suo territorio: perché l’immaginario che attorno al cibo viene costruito è comunque veicolo di una rappresentazione del futuro.
Dalla prefazione di Giuliano Volpe, già Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e paesaggistici
Cosa intendere oggi per “tradizione” veronese e come stabilire un dialogo con la modernità? Come evitare di stravolgere, in nome di una supposta tradizione o di una presunta vocazione, un paesaggio agrario complesso ed equilibrato? L’unica possibile risposta è: con la ricerca, lo studio e la conoscenza, cioè con una base scientificamente solida di dati. Andrea Brugnoli accompagna per mano tanto lo studioso quanto il semplice lettore, l’appassionato, il cittadino, il viaggiatore, a conoscere la varietà del territorio e la diversificazione delle sue produzioni, i modi e i tempi della formazione di una cucina “tradizionale” veronese. Ci aiuta anche a uscire dall'insopportabile «retorica e inconsistenza di tante narrazioni oggi prevalenti», affrontando un tema così complesso con maggior spirito critico. Erede di una tradizione gloriosa, che risale fino a Emilio Sereni e al suo Storia del paesaggio agrario italiano, Brugnoli usa sapientemente le fonti iconografiche, con uno spettro cronologico assai ampio, dall’età romana a oggi, fornendoci una raccolta ricca e affascinante di immagini accompagnate da dense informazioni storiche.
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